Il perchè del progetto versione aggiornata 2025


DON ROBERTO PAOLA

IL PERCHE' DEL PROGETTO
SUL BEATO ALANO DELLA RUPE

(Aggiornamento del 13 giugno 2025, Festa di S. Antonio da Padova)

 

La propria storia si comprende solo dopo averla percorsa: circa dieci anni fa, nel 2013, avevo scritto nel sito internet www.beatoalano.it la prima storia del Progetto, che consideravo la Chiamata al Progetto di restituire gratuitamente alla Chiesa e al mondo le Opere sul SS. Rosario del Beato Alano della Rupe o.p., "una Chiamata nella Chiamata (Sacerdotale)",
che era iniziata il 28 aprile 1998, al secondo anno di Ordinazione Sacerdotale, quando ritrovai per caso in una biblioteca il libro del Beato Alano della Rupe, nell'ultima edizione latina del 1847; ma solo quando, il 28 aprile 2023, ho terminato il Progetto del Beato Alano, mi sono accorto che esso era durato esattamente 25 anni e che la sua conclusione arrivava proprio nel cinquantesimo anniversario della mia Vocazione, dunque non era una Chiamata nella Chiamata Sacerdotale, ma la Chiamata stessa della Vocazione, che mi diceva come dovessi realizzare quel sogno di bambino.
Cinquant'anni di vocazione e venticinque anni di Progetto Alaneo, infatti, sono date troppo esatte per essere casuali: davvero la Mano di Dio guida la Storia.
A dieci anni circa di distanza devo allora riscrivere la storia o il perchè del Progetto del Beato Alano, partendo non più dal 28 aprile 1998, ma dalla Vocazione Sacerdotale stessa che ho raccontato nella Santa Messa del XXV di Sacerdozio (cfr. link https://www.youtube.com/watch?v=s6GsF5jBuTU ).


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LA STORIA DEL PROGETTO


Mi chiamo don Roberto Paola, sono nato a Roma il 13 giugno 1969 e cresciuto a Sambiase di Lamezia Terme, provincia di Catanzaro, bellissima cittadina dalle sette Chiese, una più bella dell'altra, e dalla tradizione cattolica assai viva, dalla gente buona, gentile e, soprattutto, di fede (cfr. link http://www.beatoalano.it/pdf/SAMBIASE_I_FINALE.pdf).

 

 

 

I miei santi genitori, oggi in Cielo, Gaspare Paola (+2022) e Rosina Murone (+2017), si erano sposati nel 1962, proprio a Paola, al Santuario di San Francesco di Paola, e il viaggio di nozze lo avevano fatto al Santuario della Madonna del Rosario di Pompei, dove, davanti al quadro della Madonna del Rosario, mia mamma, devotissima della Madonna di Pompei, depose l'abito bianco nuziale, donandolo alle orfanelle, alle quali per tutta la vita inviò ogni mese un'offerta.

 

A sinistra: il matrimonio dei miei genitori nel Santuario di San Francesco di Paola, a Paola, il 23-12-1962;
a destra: la famiglia al completo, nel maggio 1977: da sinistra il fratello Francesco, mio padre, il fratello Alessandro (nel giorno della sua Prima Comunione), mia sorella Tullia, io e mia madre.

 

E fondarono una famiglia numerosa, e io sono il terzo di quattro figli, ricolmandoci di amore e lasciandoci liberi di esprimere quello che sentivamo nel cuore, senza il minimo rimprovero.
La Vocazione al Sacerdozio nacque all'improvviso, con un sogno che feci all'età di tre anni e nove mesi, il 2 aprile 1973, quando quel pomeriggio sentii il bisogno di andare a riposare, cosa inusuale per me che ero argento vivo, e decisi di mettermi a riposare nel lettone dei miei genitori, sotto il grande quadro della Madonna del Rosario di Pompei, che stava a capoletto.
E mi addormentai subito, e sognai, nell'istante che mi ero addormentato, San Francesco di Paola, il santo veneratissimo al mio paese, e il sogno si ambientava proprio davanti al lettone
dove stavo dormendo, e lo vedevo nel sogno che era al posto del quadro della Madonna di Pompei, a mezzobusto e vivente, ed io, nel sogno, sollevavo la testa dal letto per parlargli.
E nel sogno, San Francesco di Paola era assai anziano e malconcio, con pochi denti, e una lunga barba bianca non curata, e lunghe ciocche di capelli bianchi gli fuoriuscivano dal cappuccio. Il saio non era nero, come viene sempre rappresentato, ma marroncino chiaro, assai sgualcito, e aveva un bastone nodoso e grosso in una mano, e una Corona artigianale a grani grossi, che teneva nell'altra mano, e con la mano del Rosario mi indicò accanto a lui delle pecorelle emaciate e smunte, con la lana intrecciata e sporca di terra, e mi disse in dialetto calabrese poche parole che provo a tradurre in italiano: "Haiu bisuagnu i tia cumu Sacerdoti, picchì sti picurelli un li vo nissunu (Ho bisogno di te come Sacerdote, perchè queste pecorelle non le vuole nessuno)".
Ed io, preso dallo stupore più profondo, ma senza aver paura, gli risposi: "Ma iu sugnu picciulu, cumu fhaiu? (Ma, io sono piccolo, come faccio?)"; e Lui: "No, u tiampu passa lestu, e si un ti pij tu sti picurelli, un si pia nissunu (No, il tempo passa veloce, e se non te le prendi tu queste pecorelle, non se le prende nessuno)", ed io, profondamente commosso nell'anima che San Francesco di Paola si fosse rivolto proprio a me per questo favore, guardai le pecorelle e ne provai compassione e, sentendo che era la cosa giusta, con grande convinzione, risposi: "Sé, mi fharò Sacerdoti! (Sì, mi farò Sacerdote!)" e lui mi sorrise e mi mise la mano nodosa, con cui teneva la Corona del Rosario, sulla mia testa, e me l'accarezzò, e sentii come se quella carezza mi avesse trasmesso una gioia infinita interiore, e, allo stesso tempo, avesse rimosso da me i sogni da bambino, dandomi sogni di fede.

 

A sinistra: come vidi nel Sogno San Francesco di Paola;
a destra: i principali elementi del Sogno disegnati nel maggio 2025.

 

Mi risvegliai dal sogno, che credo sia durato non più di un minuto, e, con una gioia che mi fuoriusciva dal petto, e mi alzai e andai in cucina, e qui trovai mia nonna paterna, Maria Grazia Notarianni, terziaria minima di San Francesco di Paola, e santa nonna, che era venuta a casa, e le dissi:
"Nonna, ho sognato San Francesco di Paola ("O nò, m'haiu sunnatu Sam Phranciscu i Paula)", ma mentre dicevo queste parole, sentii subito nel cuore che non dovevo raccontare a nessuno quel sogno, perché nessuno avrebbe potuto capirlo, tranne io; e subito mi fermai, e la nonna Maria Grazia mi disse: "Vengo proprio dalla Chiesa di San Francesco, oggi è la festa,
e ti ho portato una medaglia ("Viagnu propriu da Gliasa di Sam Prhanciscu, ojj è lla Fhesta, e t'haiu ragatu na midagliella")", e mi diede una grande medaglia di San Francesco di Paola, che conservo ancora oggi, e questo incontro con la nonna mi diede anche la data del sogno, che da piccolo, senza quella coincidenza, non avrei ricordato.

 

A sinistra: la nonna paterna, Maria Grazia Notarianni, terziaria minima di San Francesco di Paola e "fedele fissa" alle mie Messe domenicali, insieme a mia sorella Tullia;
a destra: la medaglietta che mi portò quel giorno mia nonna dalla Chiesa, come un mandato.
Il giorno seguente, la mattina del 3 aprile 1973, chiesi alla nonna se mi portava alla Chiesa Madre e, all'Altare del Crocifisso (nella foto a pagina seguente), pronunciai nel mio cuore a Gesù il mio primo giuramento: che da grande mi sarei fatto Sacerdote.
A sinistra: il lettone dei miei genitori, dove io mi coricai e vidi nel sogno, al posto della Madonna del Rosario di Pompei il mezzobusto di San Francesco di Paola; a destra: l'Altare del Crocifisso davanti al quale feci la Promessa.
Ricordo che nel mese di giugno 1973 avevo chiesto a mio padre, tacendo sul sogno, a quanti anni si diventasse Sacerdoti, e lui mi rispose a 25 anni; e questo lunghissimo tempo che mi separava da quel giorno non mi fece dormire quella sera e mi alzai dal letto, andai al balcone e vidi mia mamma che dolcemente mi prese in braccio e mi indicò il cielo stellatissimo e, guardando il cielo, dissi a Dio che avevo tanta fretta di crescere per diventare Sacerdote e non ce la facevo ad aspettare.
Da quel "reset" che quel sogno aveva dato ai giochi da bambino, per quanto continuassi a giocare coi fratelli, tutti i giochi mi sembravano una perdita di tempo e cercavo di
ritirarmi appena potevo, perché il mio divertimento massimo era fare i miei primi progettini per la Chiesa, come la raccolta dei santini e delle medagliette sacre, i disegnini dei Santi e delle Chiese (di tutti ne pubblico uno che feci nel 1975, a sei anni, dove mi sono disegnato bambino a predicare in una Chiesa dedicata alla Madonna del Rosario) e a giocare a celebrare la Santa Messa, usando come primo altare una sedia, e costruirmi i primi abitini per la celebrazione.
Due dei miei infiniti Santini, che raccoglievo a casa di mia nonna, li catalogavo, e li aggiustavo, a volte colorandoli.
Dalla prima media iniziai ad andare a Messa anche nei giorni feriali, e andavo in tutte le Chiese a venerare le statue dei Santi e mi piaceva parlare di fede col mio Vangelino che avevo letto un'infinità di volte.
Sempre alle scuole medie, mi avvicinai alla grandissima devozione di mia madre per il Rosario e la Madonna del Rosario di Pompei e scoprivo nel Santo Rosario, quando lo recitavo, una forza misteriosa, e una calamita contagiosa che mi legava al Cielo.
Foto del giorno della Prima Comunione, quando Suor Ginetta ci disse di esprimere a Gesù un desiderio, perché Gesù ce lo avrebbe fatto come regalo di Prima Comunione e io dissi a Gesù: "Gesù, come regalo voglio diventare Sacerdote". Accanto, la medaglia che indossavo quando giocavo a celebrare la messa e il Vangelo con cui uscivo per evangelizzare.

In basso, io e mia mamma, nel 1977, e, accanto, uno dei tantissimi disegnini tutti uguali, dove mi ero rappresentato sacerdote-bambino di una Chiesa Mariana, mentre predicavo.

Furono quelli gli anni nei quali iniziai a chiedermi dove San Francesco di Paola mi volesse Sacerdote e chi fossero queste pecorelle che egli mi indicava.
All'inizio pensai che San Francesco mi volesse nel Suo Ordine dei Minimi, però, a motivo di quelle pecorelle del sogno, pensai che San Francesco di Paola, indicandomi le pecorelle abbandonate, mi volesse Missionario in Africa, e così scrissi in un tema alla scuola media, confidandolo nel tema alla professoressa di italiano che io stimavo molto.
Gli anni davvero volavano e mi ritrovai presto quindicenne al primo liceo classico (che corrispondeva al terzo anno di liceo, subito dopo il ginnasio) e qui feci il secondo sogno vocazionale che, per la prima volta in assoluto, racconto: mi trovavo su una strada di periferia del mio paese e scendevo lungo la strada con due compagni di scuola, quand'ecco, al margine della strada, vidi seduto, da solo, Gesù, proprio come è rappresentato classicamente, con Alba bianca, una fascia rossa che scendeva dalla scapola sul vestito bianco, il Mantello azzurro e i sandali, e al vederlo dissi gridando: "C'è Gesù…ma c'è GGGGesù!!!" e vidi con stupore e dolore l'indifferenza dei due compagni di scuola ed io corsi verso Gesù mentre loro, senza nemmeno girarsi, continuarono a camminare dritti per la strada, e mi inginocchiai ai Piedi di Gesù e Lui mi accarezzò la testa sorridendomi.
In questo punto sognai Gesù, dove finiscono le strisce pedonali, e più o meno come è nel disegno.

Mi svegliai con una gioia profonda e non vedevo l'ora di iniziare il Viaggio verso il Sacerdozio e con l'aiuto di un Sacerdote di Lamezia Terme, alla fine del liceo, di nascosto dai miei genitori, dovevo partire per Lecco per un discernimento vocazionale che si teneva dal 23 al 27 agosto del 1987. Quando dovetti dire a casa della mia volontà di partire per Lecco per un discernimento vocazionale, mia mamma, con cui avevo un legame simbiotico, tra le lacrime mi disse che se partivo missionario lei sarebbe morta di dolore per la mia mancanza, e di maturare la decisione e fare prima l'Università; quel pianto vinse in me e, dopo una notte insonne, accettai a malincuore di fare l'Università, a cui non avevo mai pensato prima, sentendomi non diverso da San Pietro quando tradì il Signore, e mi iscrissi alla Sapienza alla facoltà di Giurisprudenza, a Roma.
Quegli anni universitari volarono, furono anni in cui maturai umanamente per le amicizie che trovai e, studiando a capofitto, mi laureai in tre anni e una sessione: durante questi tre anni di Università, continuai a sognare di diventare Missionario e frequentavo, nella Basilica di Sant'Agnese, il gruppo missionario "Operazione Mato Grosso", ma dovetti rinunciare al sogno missionario quando, per un intervento alla tiroide, persi molto della mia voce e dovetti ripensare la Vocazione Missionaria non avendone più la forza per affrontarla.

 

 

Studente universitario a Roma.


Conobbi a Roma, in quel tempo, l'Ordine Domenicano, e come un'attrazione al mondo del Rosario, mi ci avvicinai e nel negozietto interno dei Domenicani di Santa Sabina comprai la mia prima Corona del Rosario dai XV Misteri, chiedendomi se il Signore mi volesse Sacerdote Domenicano: e quelle pecorelle mi convinsi fossero i fedeli della Chiesa che nessuno considerava e decisi di parlare col Superiore. Una mattina arrivai prestissimo a Santa Sabina, intorno alle sette, e trovai in Chiesa tutti i Frati Domenicani, che erano all'incirca una sessantina, che concelebravano la Messa, e mi sembrò così strano quel mettere una mano stesa sulla stessa Ostia (al mio paese non si usava la concelebrazione, perché erano pochi i Sacerdoti), che alla fine della Messa fermai un Frate Domenicano e chiesi gentilmente perché mai tutti stendessero una mano sull'Ostia e non dicessero la Messa ognuno per conto proprio, essendo così importante la Messa quotidiana. E lui mi disse che un tempo si celebrava ognuno ad un altare laterale, ma da qualche anno concelebravano la Santa Messa e capitava una volta ogni due mesi che ogni Frate presiedesse la Santa Messa comunitaria.
Bastò questo episodio per farmi allontanare inorridito dall'entrare in ogni Ordine Religioso, sentendo repulsione a pelle per la Messa concelebrata.
Parlai allora con un Sacerdote di Roma, che mi incanalò al Seminario Romano Maggiore e lì, fin dal primo colloquio, fui accolto in Seminario. Non dissi ancora nulla a casa che ero entrato in Seminario e quando dovetti andare a fare il primo ritiro col Seminario a Roccantica e poi il Pellegrinaggio a Lourdes, dissi che andavo con il mio gruppo missionario Operazione Mato Grosso, come già facevo nel passato, ma le bugie non so dirle e non mi sono mai riuscite a buon fine, perché in quei giorni proprio la responsabile dell'Operazione Mato Grosso mi chiamò a casa per invitarmi ad un ritiro, e quando i miei risposero che io stavo al ritiro già con loro, lei disse che non mi vedevano da mesi, lasciando nello spavento i miei
genitori; quando alla fine del ritiro chiamai i miei, ignaro che loro sapevano tutto, davanti alla domanda "sgamatoria", si direbbe a Roma: "Ma si può sapere dove stai veramente?", raccontandomi della telefonata della responsabile del gruppo missionario, fui costretto a dire la verità, e risposi al telefono: "Va bene ve lo dico. Sono entrato in Seminario!", lasciando lo sconcerto in casa, ma ormai la strada era iniziata e la percorsi decisamente fino al Sacerdozio, che avvenne, per le mani di Papa Giovanni Paolo II, il 28 aprile 1996.
Il primo giorno che entrai al Seminario Romano Maggiore, entrando verso le 14,30 nella Cappella grande a pregare, sentii nell'anima una melodia meravigliosa di infiniti strumenti musicali non terreni ma celesti, che mi rapì l'anima per almeno un minuto, come se il Cielo mi facesse festa, e non ho più sentito una melodia simile…immagino così il Coro Angelico della Confraternita, che in Cielo canterà per sempre l'Ave Maria.
Ricordo che il giorno prima dell'Ordinazione Sacerdotale, mia mamma mi prese in disparte e mi disse: "Tu lo sai che io all'inizio non volevo. Da domani tu sarai del Signore: non girarti mai più indietro!".

L'Ordinazione nella Basilica di San Pietro, il 28 aprile 1996, dove Papa Giovanni Paolo II mi ordinò Sacerdote e diede la Comunione ai miei genitori (nelle foto).
Ricordo l'istante in cui il Papa mi impose le mani, sentii il mio cuore trasformarsi in un cuore di "Padre".

Fui mandato ad esercitare il mio
ministero sacerdotale a Roma, nella Parrocchia San Luca Evangelista al Prenestino, il cui Parroco, Mons. Remo Bonola (nella foto a sinistra), con il suo attaccamento alla Madonna del Rosario, molto mi aiutò coi suoi consigli preziosi a gettare le basi della prima Confraternita del Rosario a Roma.
Mons. Remo Bonola, che la Provvidenza volle Parroco a San Luca dal 1988 al 2013, e mi aiutò, nel 2004, a fondare la Confraternita del Rosario, definendola "una perla preziosa".

Lo scambio del segno di pace tra me e mia mamma e mio padre, alla Prima Messa.
 

Prima che racconti della "Chiamata nella Chiamata" vorrei riportare due sogni, mai raccontati finora, che avvennero negli anni 2000 e 2001, dopo cioè il ritrovamento del libro del Beato Alano, ma se non li racconto ora, in maniera non cronologica, mi è difficile sincronizzarli in seguito: nel primo sogno, avvenuto tra il 10 e l'11 novembre 2000, sognai di trovarmi nella Chiesa Matrice di Sambiase e vicino alla porta d'ingresso, davanti alle vecchie scale per salire all'organo, vedo un vecchio confessionale, chiuso dalla tendina viola, e decisi di andare a confessarmi; ma, mentre mi avvicinavo, si aprì la tendina viola, e dentro c'era San Giovanni Maria Vianney, il Santo Curato d'Ars, il Santo di Santa Filomena, il quale portava sulla veste nera la cotta e aveva il volto luminosissimo. Invece di confessarmi, mi portò a vedere, nell'altra navata laterale, tra il Battistero vecchio e quello nuovo, tante tavole e macerie, cadute per il crollo del soffitto, e mi disse: "Guarda come è
abbandonata la mia Chiesa, aiutami a ripararla!". E finì il sogno, e la mattina mi svegliai pieno di gioia.
Nel 2002 avrei avuto la gioia di fare un pellegrinaggio ad Ars e celebrare col suo calice all'altare della Madonna e pregare all'altare di Santa Filomena, nella sua chiesetta.
Il secondo sogno avvenne la notte tra il 12 e il 13 dicembre 2001, quando sognai il Beato Bartolo Longo, seduto dietro a un tavolo con cappello e occhiali e barba bianca, che, con voce alterata, mi diceva: "Io sono arrabbiato per le opere dei miei figli. E sapessi quanto è arrabbiato Padre Pio", e dietro di lui vidi Padre Pio accigliato, che borbottava qualche cosa che non ricordo.
Il primo anno a San Luca Evangelista al Prenestino, nonostante l'amorevole parroco, tuttavia, non fu facile l'ambientamento in una parrocchia di città, e pensai di chiedere al Vescovo della mia diocesi, Lamezia Terme, Mons. Vincenzo Rimedio, che mi conosceva bene, se mi faceva tornare a Lamezia a fare il Sacerdote, e, ad agosto del 1997, andai in Curia Vescovile, ma non lo trovai, e mi dissero che ritornava lunedì 25 agosto: ed ecco che, due giorni prima che incontrassi il Vescovo di Lamezia, il sabato 23 agosto 1997, alcuni amici della Chiesa dove celebravo quando andavo giù, dal mio santo parroco Mons. Azio Davoli, mi convinsero ad andare con loro a dare gli auguri a Natuzza per il compleanno e ci andai anch'io. Stavamo tra una grandissima folla quando Natuzza, a sorpresa, uscendo a salutarci, disse: "Vi ringrazio per gli auguri, ma non voglio parlare con nessuno, voglio parlare solo con quello….con quello…quello", indicando verso di me col dito, e quando mi girai pure io, e lei disse: "…con voi proprio voglio parlare!"; mi avvicinai e lei mi disse: "Voi siete Sacerdote, vedo l'Angelo sull'altra spalla!" e mi portò in casa. Dopo avermi chiesto dove svolgessi la mia missione e come mi trovassi a Roma e a San Luca, le espressi il proposito che volevo lasciare Roma e San
Luca per tornare in Calabria e Natuzza, corrucciando il viso a rimprovero, mi disse: "Non siete stato voi a venire a Roma, ma Dio vi ha mandato a Roma, a San Luca: Dio ha una missione per voi, ma non è ancora iniziata, inizierà presto".
Uscii con tanta pace dalla casa di Natuzza, in quell'incontro imprevisto e provvidenziale, e decisi di non parlare col Vescovo di Lamezia e di ritornare a Roma, a San Luca.
La "profezia" di Natuzza avvenne nel tempo di un parto, all'inizio del nono mese da quando mi parlò: la mattina del 27 aprile del 1998, scendendo in Chiesa, trovai sul tavolino di ingresso una pagellina del Rosario su cui, alla fine, vi erano scritte le XV Promesse del Rosario con l'annotazione: "Le XV Promesse del Rosario furono date dalla Madonna del Rosario a San Domenico di Guzman e al Beato Alano della Rupe". Presi questo foglietto e lo rilessi più volte nella giornata chiedendomi chi fosse quel "Beato Alano della Rupe", che mai avevo sentito nominare in vita mia e mi aveva toccato l'anima.
Il giorno dopo, il 28 aprile 1998, secondo anniversario del mio Sacerdozio, andando in una casa editrice cattolica a prendere dei libretti di preghiera per il Rosario del mese di maggio, essendo arrivato molto prima dell'orario di apertura, chiesi se potessi consultare il catalogo cartaceo della biblioteca dell'istituto religioso e cercai nello schedario, per curiosità, quel nome "Alano della Rupe" che non riuscivo a rimuovere dalla mente e dal cuore; sobbalzai d'improvviso di gioia quando una delle schedine del catalogo cartaceo indicavano il libro del Rosario di "Alanus de Rupe" e trovai, nella polvere, al più basso ripiano, una copia dell'ultima edizione latina del 1847 delle opere del Beato Alano della Rupe.
Mi esplodeva il cuore ad una tale scoperta e pregai i Padri Mariani di lasciarmelo portare via per fotocopiarlo, me lo concessero e lo fotocopiai tutto e lo consegnai ai miei genitori, bravissimi latinisti al liceo classico, che me lo tradussero tutto e me lo riconsegnarono nel 2002, anche se mi avvertirono che
non era da pubblicare, perché avevano trovato tanti punti dubbi e oscuri nella traduzione; allora chiamai per sciogliere quei tanti passi oscuri, due fini latiniste della mia parrocchia, Alberta Cardillo e Annalisa Massimi, che furono di grandissimo aiuto per snodare i grecismi, i medievalismi e le ricercatezze stilistiche del testo, ma anche loro confermarono i dubbi sui medesimi passi dei miei genitori e, solo molti anni dopo, col confronto delle fonti, compresi che era impossibile tradurre quei passi perché erano voluminosi errori di stampa, accavallatisi nelle tante edizioni succedutesi nei secoli e che ne forzavano vistosamente la traduzione.
La difficoltà del testo latino, che impediva la traduzione (il libro infatti non era mai stato tradotto in alcuna lingua per cinquecento anni), faceva scorrere il tempo senza giungere alla conclusione dell'opera e, ormai, da più parti, mi si consigliava di desistere dall'andare avanti con quell'opera pressoché intraducibile.
Io, tuttavia, sentivo nel cuore che dovevo andare avanti, ma non sapevo come fare per realizzare quel progetto, quand'ecco, la notte tra il 24 e il 25 novembre del 2004, la notte della festa di Santa Caterina d'Alessandria, feci un sogno che, per me, corrispondeva ad un mandato: sognai di trovarmi nell'antica Chiesa di San Francesco di Paola, a Sambiase (da pochi anni ho capito che vi è un nesso tra San Francesco di Paola e il Beato Alano della Rupe: quell'Amore grande per il Rosario che San Francesco di Paola aveva, lo aveva accresciuto anche lui dal Libro del Rosario del Beato Alano della Rupe, che conobbe mediante il Cardinale Ferrico di Cluny, messaggero del Re Luigi XI e prima Vescovo di Alano a Tournai, APOLOGIA FERRICO DI CLUNY, lettura), e, accanto ad un altare laterale dedicato all'Annunciazione (in realtà, nella Chiesa, in quel posto, vi era un tempo la statua della Madonna del Miracolo e attualmente la pala d'altare di Santa Lucia), vidi che vi era un vecchio credenzone a vetri, come quello delle nonne e, al ripiano
superiore, vi era un'antica statua di un Santo, vestito di bianco, con il saio domenicano: il volto era sui cinquant'anni, ma era smunto, i capelli erano corti e rossastri, aveva in una mano la Corona del Rosario e nell'altra portava uno Stendardo a forma di rombo che aveva una Croce azzurra e 15 stelline intorno, che gli occhi della statua guardavano intensamente.
Mentre mi chiedevo chi fosse questo Santo, di cui io in quella Chiesa non mi mai accorto, vidi, sempre nel sogno, la stessa persona che era rappresentata nella statua e tra le mani aveva un foglietto bianchissimo, splendente della luce bianca che emana la luna, ripiegato su sé stesso. Allora, egli aprì questo foglietto bianchissimo e risplendente, davanti ai miei occhi, perché io lo leggessi; ci provai, ma in esso vedevo solo lettere grandi, antichissime e indecifrabili, scritte a inchiostro antico di penna stilografica (ricordo in particolare una sorta di A ma assai confusa), richiuse il foglietto, me lo diede tra le mani e mi disse: "RECITA SEMPRE IL ROSARIO E DIFFONDI IN TUTTO IL MONDO LE PAROLE CHE IO HO SCRITTO SUL ROSARIO". Io presi tra le mani il foglietto e dissi: "Io lo so chi sei, tu sei il Santo Curato d'Ars!", e lui rispose: "No, non sono il Santo Curato d'Ars!"; ma io ribadii: "Si, tu assomigli proprio al Curato d'Ars!", e lui: "Io non sono il Curato d'Ars!", ma non mi disse chi era, come anche nel Libro del Rosario, il Beato Alano si era mai chiamato per nome, ma si autodefiniva soltanto: "il Novello Sposo di Maria!".

Poi questo misterioso personaggio, mi prese la mano destra, nella quale avevo un portamonete: sentivo la sua mano come se mi trasmettesse la sua forza e, allo stesso tempo, mi sembrava che mi chiedesse di mettergli a disposizione tutto quello che possedevo (il portamonete) per il Mandato che mi aveva affidato. Poi, d'improvviso cambiò la scena del sogno e mi ritrovai in un'altra Chiesa antica, che sta a Nicastro, paese accanto a Sambiase, la Chiesa di San Teodoro, Chiesa antica del centro storico alto, vicino al Castello Normanno. E, nella navata centrale della Chiesa, vidi che vi era un tunnel sotto la Chiesa e decisi di percorrerlo, per vedere dove portasse.
Questo tunnel era completamente buio, e lo percorrevo decisamente, ma il buio non finiva mai, finché vidi un'uscita laterale ed io uscii dal tunnel lateralmente, ma vi era un cortile illuminato, dove al lato sinistro vi era una piccola casa con gradini davanti e chiudeva il cortile una montagna liscia e invalicabile; ed ecco che dalla casa escono tre persone, che mi dicono che dovevamo rientrare nel tunnel e che mi avrebbero accompagnato loro e, a malincuore, rientrai insieme a loro nel tunnel e proseguimmo insieme in un buio fittissimo.
Il tunnel nel sogno durava tantissimo, sembrava non finisse mai quell'oscurità, quand'ecco, dopo tantissimo percorso nel buio, vidi una luce alla fine del tunnel, mi misi a correre e sbucai davanti a piazza della Minerva a Roma (esattamente davanti
all'elefantino al centro della piazza), dove, nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva, vi fu fondata la prima Confraternita del SS. Rosario a Roma e dove è sepolta Santa Caterina da Siena.
Allora mi girai, per vedere se la famiglia che mi aveva accompagnato era uscita dal tunnel e li vidi che erano accanto a me, ma dal tunnel usciva una folla sterminata di persone, un popolo di cui mi sentivo di esserne diventato Padre.
La mattina mi svegliai pieno di gioia di Paradiso (una gioia che mi durò sei mesi) e ringraziai tutti del loro aiuto e dissi loro del sogno e che sentivo di aver ricevuto il Mandato dal Beato Alano in persona nel sogno e non mi sarebbe mancato mai il suo aiuto e avevo deciso di proseguire da solo nel lavoro.
E mi buttai a capofitto sul testo della prima traduzione, che era da chiarificare in tantissime parti e, pian piano, chiedendo aiuto al Beato Alano, la cui immagine stava sempre davanti a me alla scrivania, tutto si apriva e si decodificava.
E, finalmente, il 28 aprile del 2005, mentre suonava l'Angelus di mezzogiorno, sette anni esatti dopo aver trovato a San Luca la pagellina con le XV Promesse e aver ritrovato il libro del Beato Alano, terminai l'opera e la consegnai per l'imprimatur in Vicariato e poi lo diedi in tipografia per la stampa e uscì la prima edizione tre giorni prima di Natale 2005.
Pochi giorni dopo la conclusione del libro del Rosario, feci un altro sogno: la notte tra il 2 e il 3 maggio 2005, sognai di trovarmi a piazza del Verano, dove oggi c'è la statua di Pio XII. La piazza era senza alberi, completamente vuota, solcata solo da una lunga fila di antiche colonne romane altissime e bianchissime e su ogni colonna c'era la statua bianca di un Santo. Questo colonnato partiva dalla Basilica di San Lorenzo e avanzava in direzione della statua attuale di Papa Pio XII. Io mi trovavo dalla parte dell'attuale strada via Tiburtina, quasi sotto le colonne, e vedevo che dall'altra parte delle colonne si assembravano quelli che io chiamavo "i nemici della fede" e io, dall'altra parte, stavo immobile, non sapendo cosa fare. Poi udii
un grande boato e cadde la statua della colonna più alta, dove c'era statua di San Pietro, e la gioia dei nemici della fede era grande.

Come disegnai il sogno del 3 maggio 2005.

Quando ad un tratto, i nemici della fede arrivarono alla colonna sotto la quale stavo io (io ero vicino a mio fratello Alessandro), sollevai il capo e chi c'era sopra la colonna?
La statua della Madonna del Rosario col Bambino (tipo quella che sta sopra la Chiesa di Pompei), ma che si chinava col Bambinello verso di me e mi porgeva la sua Corona del Rosario e, nonostante rimanesse una statua di marmo bianchissimo e splendente, mi invitava a prenderla. Accanto a questa meravigliosa colonna della Madonna del Rosario, c'era un'altra colonna con sopra la Madonna Addolorata. I nemici della fede allora provarono con tutte le forze a scalzare la statua ma non ci riuscirono. Interpretai il sogno, come se il libro del Rosario servisse al mondo per uno scontro epocale, che solo negli ultimi anni si vede con chiarezza.
Due mesi prima del sogno del Beato Alano, intanto, era nata, il martedì 14 settembre 2004, in modo provvidenziale, anche la Confraternita del SS. Rosario, secondo gli Statuti dettati dalla Madonna a San Domenico e al Beato Alano, recitando tutte le settimane il Rosario dai XV tradizionali Misteri (comprendendo tra essi i Misteri della Luce, nel loro originario quinto Mistero Gaudioso, per mantenere "l'ordito originario della struttura del Rosario", come aveva scritto Papa Giovanni Paolo II nella Rosarium Virginis Mariae).
Fin dall'inizio, la Confraternita del SS. Rosario si è riunita nella Cappella feriale della Parrocchia San Luca, all'inizio ogni martedì alle ore 20,15, e ne ringrazio i tre angeli che mi supportarono nel progetto: Federica e Gina Alessandroni e Francesco Limone.
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Il primo anno di Confraternita, 2004-2005.
Nel 2013, la Prima Priora di Confraternita, Suor Cristina della Piana, tramite l'Ufficio Confraternite del Vicariato, nelle persone di Mons. Antonio Interguglielmi e Paolo Vannoni, diede un volto nuovo alla Confraternita del SS. Rosario che, da piccolo gruppo di preghiera, fu inserito nei progetti della Diocesi di Roma, ricevendo la prima approvazione (prima dell'approvazione definitiva che ancora attendiamo) dal Vicariato di Roma e ci fu dato il permesso di usare gli Abiti
Confraternali e così cambiammo giorno e ci riunimmo nella medesima Cappella ogni domenica dalle ore 16,30 alle ore 18,30, essendo la domenica l'antico giorno in cui si riunivano le Confraternite del Rosario.
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La Confraternita nel 2019.
E con la Confraternita, in questi anni, abbiamo realizzato cinque spettacoli teatrali e i viaggi sui passi del Beato Alano in tutta Europa, tutto visibile, insieme ai libri del Beato Alano, sul sito internet www.beatoalano.it (sito che è stato comprato e ci è stato donato da Roberta Caceffo e i suoi genitori, di Verona, che ringrazio sentitamente: questo è il link al primo sito del 2006 che fu realizzato, lasciato a ricordo: http://www.beatoalano.it/old/index.html).
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La Confraternita nel 2025.




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LASCIO ALLA CONFRATERNITA DEL ROSARIO DI ROMA DI CONTINUARE QUESTA OPERA DEL BEATO ALANO, MA CON UNA SOLA DISPOSIZIONE PER IL TEMPO PRESENTE E FUTURO: LA MADONNA DEL ROSARIO COME VUOLE LIBERTA' MASSIMA E GRATUITA' ASSOLUTA NELLA SUA CONFRATERNITA DEL ROSARIO, COSI' VUOLE MASSIMA LIBERTA' E GRATUITA' NELL'OPERA DI DIFFONDERE I LIBRI DEL BEATO ALANO: ALLORA, NE' ORA NE' MAI, A NESSUNO E' PERMESSO DI APRIRE CONTI CORRENTI O BONIFICI O RICHIESTE DI AIUTO ECONOMICO SU QUESTO SITO, O DI VENDERE, CON PROFITTO DEL SITO, LE COSE IVI PUBBLICATE: "GRATUITAMENTE AVETE RICEVUTO, GRATUITAMENTE DATE".
QUELLO CHE E' PRESENTE ON LINE SUL SITO, E' GRATIS PER TUTTI, E PER CHI DESIDERASSE RICEVERE LE PUBBLICAZIONI CARTACEE, O LE CORONE DEL ROSARIO DAI 15 MISTERI, O I SANTINI, O LE MEDAGLIETTE O LE STATUINE DEL BEATO ALANO, VI SARA' SOLO IL PREZZO DI COSTO D'OPERA, E LE SPESE DI SPEDIZIONE, SENZA ALCUN PROFITTO DA PARTE DEL SITO.
SIA TUTTO A GLORIA DELLA MADONNA DEL ROSARIO E DEL SUO PIU' ALTO CANTORE, IL BEATO ALANO DELLA RUPE.

Don Roberto Paola
13 - VI - 2025
APPENDICE 1:
ELENCO DELLA DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE SU INTERNET
INDICE DEL SITO WWW.BEATOALANO.IT SUL BEATO ALANO DELLA RUPE O.P.
IL SITO COM'ERA: IL SITO ORIGINALE CREATO DA ROBERTA CACEFFO: http://www.beatoalano.it/old/index.html
CHI SIAMO:
NECROLOGI DEI COLLABORATORI:
http://www.beatoalano.it/chi_necrologi.php
IMMAGINI:
CONFRATERNITA DEL SS. ROSARIO:
DOMANDE SULLA CONFRATERNITA DEL SS. ROSARIO:
http://www.beatoalano.it/conf_domande.php
LIBRETTO DI PREGHIERA PER LA CONFRATERNITA DEL ROSARIO:
http://www.beatoalano.it/pdf/LIBRETTO_2015_CONFRATERNITA_DEL_ROSARIO.pdf
IN COSA CONSISTE LA CONFRATERNITA DEL ROSARIO:
http://www.beatoalano.it/conf_in_cosa_consiste.php
DOVE SI RIUNISCE LA CONFRATERNITA DEL ROSARIO DI ROMA:
http://www.beatoalano.it/conf_dove.php
COME ISCRIVERSI ALLA CONFRATERNITA ON LINE:
http://www.beatoalano.it/conf_come_iscriversi.php?id_sezione=3
LIBRO DEGLI ISCRITTI ALLA CONFRATERNITA ON LINE:
http://www.beatoalano.it/conf_libro.php
STATUTO DELLA CONFRATERNITA DEL ROSARIO:
http://www.beatoalano.it/conf_statuto.php
LIBRETTINI ANTICHI DI PREGHIERE:
Novena efficacissima alla Madonna di Pompei
Officium Parvum B.V.M
Benedizione dell'acqua
La Madonna che scioglie i nodi
Manuale di Filotea
Le preghiere di Santa Brigida
Preghiere a Santa Filomena
Preparazione alla S. Messa e Ringraziamento per i Sacerdoti
Chi prega, si salva
http://www.beatoalano.it/conf_libretto_antico.php
CONDIVISIONE DEGLI AMICI ROSARIANTI DI TUTTO IL MONDO
http://www.beatoalano.it/conf_attivita.php
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VARIE EDIZIONI DEI LIBRI DEL ROSARIO
DEL BEATO ALANO DELLA RUPE O.P.:
BEATO ALANO DELLA RUPE: SINOSSI ALANEA, confronto tra "Il Libro Del Rosario" del Beato Alano Della Rupe o.p., del Padre Andreas Coppenstein (Anno 1624 ed edizioni successive), e la sua principale fonte, l'incunabolo Certosino del 1498, edizione 2023.

VOLUME I:
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VOLUME II:
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BEATO ALANO DELLA RUPE O.P., IL SANTISSIMO ROSARIO, IL SALTERIO DI GESÙ E DI MARIA, edizione 2022.
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BEATO ALANO DELLA RUPE O.P., APOLOGIA DEL SS. ROSARIO PER IL VESCOVO FERRICO DI CLUNY, VESCOVO DI TOURNAI. (Apologeticus seu Tractatus responsorius de Psalterio Virginis Mariae, ad Ferricum de Cluniaco, Episcopum Tornacensem), edizione 2020.
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BEATO ALANO DELLA RUPE: IL SANTISSIMO ROSARIO, IL SALTERIO DI GESÙ E DI MARIA, edizione 2018 ss.:
PRIMO VOLUME: Storia del Rosario e Vita del Beato Alano della Rupe o.p.
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SECONDO VOLUME: Libro I: Apologia del SS. Rosario; libro II: Storia, Rivelazioni e Visioni del SS. Rosario.
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TERZO VOLUME: Libro III: I Sermoni di San Domenico, rivelati al Beato Alano.
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QUARTO VOLUME: Libro IV: I Sermoni e i Trattati del Beato Alano.
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QUINTO VOLUME: Appendice al libro IV: I XV Misteri del Rosario; Libro V: Gli Esempi.
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BEATO ALANO DELLA RUPE O.P., Il "LIBRO DEL ROSARIO DELLA GLORIOSA VERGINE MARIA" (incunabolo del 1505 in volgare pisano) a confronto con la fonte da cui fu tradotto: "ROSARIUM BEATISSIMAE VIRGINIS MARIAE" (incunabolo del 10-VII-1500), edizione 2018.
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BEATO ALANO DELLA RUPE, LO SPLENDORE E IL VALORE DEL SANTISSIMO ROSARIO (incunabolo del 1498), edizione 2016 ss.

VOLUME I
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VOLUME II
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VOLUME III da lettura
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VOLUME IV:
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VOLUME V:
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VOLUME VI:
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VOLUME VII:
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VOLUME VIII:
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VOLUME IX:
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VOLUME X:
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VOLUME XI:
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VOLUME XII:
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VOLUME XIII:
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BEATO ALANO DELLA RUPE O.P., VITA DEL BEATO ALANO DELLA RUPE, RACCONTATA A FUMETTI, edizione 2015:
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BEATO ALANO DELLA RUPE O.P., MARIALE (parti scelte del Libro del Rosario), edizione 2013:
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BEATO ALANO DELLA RUPE: IL SALTERIO DI GESÙ E DI MARIA: GENESI, STORIA E RIVELAZIONI DEL SANTISSIMO ROSARIO, edizione 2006:
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VARI TESTI DI SPIRITUALITA'

SACRATISSIMUM ROSARIUM BEATISSIMAE VIRGINIS MARIAE: Mysteria XV Albertus a Castello o.p. (sec. XVI) - B. Alanus De Rupe o.p. (sec. XVI), edizione 2018.
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ORAZIONALE, edizione 2018.
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MANUALE PER LA RECITA DEL SANTISSIMO ROSARIO DAI XV MISTERI NELLA CONFRATERNITA DEL SS. ROSARIO, edizione 2018.
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VITA DI SANTA MARIA MARGHERITA ALACOQUE (MONS. GAUTHEY), 1915, VERSIONE FRANCESE ITALIANA:
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VOLUME I:
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VOLUME II:
Da lettura
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VOLUME III:
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Don Roberto Paola, IL DIRITTO DEL SACERDOTE A CELEBRARE L'EUCARISTIA: SCELTA DELLE FORME RITUALI E UTILITAS FIDELIUM NELLA CELEBRAZIONE DELL'EUCARISTIA:
- Celebrazione con o senza la partecipazione dei fedeli;
- Facolta' di concelebrare, e liberta' di non concelebrare;
- possibilita' di celebrare nella forma straordinaria del Messale Romano del 1962;
- possibilita' per gli Anglicani di usare il loro rito se in comunione con Roma.

LIBRI DIGITALIZZATI:

Fra Andrea Rovetta da Brescia o.p., STORIA DEL ROSARIO

Andrea Leonetti, PAPA ALESSANDRO VI, 1880:
VOLUME I
VOLUME II
VOLUME III

Giuseppe Ricciotti, LA SACRA BIBBIA, 1940

Nazario Perez s.j., VITA MARIANA, 1954

San Massimiliano Kolbe, SCRITTI, 1912 e ss.

P. Serafino M. Ragazzini, MARIA VITA DELL'ANIMA, 1984

P. Francesco Maria Franzi, VERSO L'ALTARE CON MARIA, 1958

P. Francesco Maria Franzi, IL ROSARIO DEL SACERDOTE, 1957

P. Francesco Maria Franzi, IL MIO RITIRO CON MARIA, 1954

Franz Michel Willam, STORIA DEL ROSARIO, 1951

P. Tommaso Lauria, LA CORONA DEL ROSARIO, 1928

P. Giovanni Battista Mazzoleni da Bergamo, SERMONI IN LODE DELLA SANTISSIMA VERGINE DEL ROSARIO, 1711

Avv. Maurizio Preve, ARMONIE DELL'AVE MARIA, 1948

Mons. Remo Bonola, OMELIE DAL 2017 AL 2022

VIDEO E PAGINE FACEBOOK
PAGINE FACEBOOK
MUSICAL DI CONFRATERNITA

MUSICAL: "L'ALBERO DALLE 150 ROSE", del 7-10-2011:
Originale: PRIMA PARTE
SECONDA PARTE
Sottotitoli in italiano
Sottotitoli in inglese
Sottotitoli in francese

MUSICAL: "QUEL MAGICO AMORE DI SAN VALENTINO", del 18-10-2013:
Originale
Sottotitoli in italiano
Sottotitoli in inglese
Sottotitoli in francese

MUSICAL: "L'ULTIMO MISTERO DI MARIA", del 29-5-2015:
Originale
Sottotitoli in italiano
Sottotitoli in inglese
Sottotitoli in francese

MUSICAL: "I SOGNI DI MARIA SANTISSIMA", del 14-5-2017:
Originale
Sottotitoli in italiano
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Sottotitoli in francese

MUSICAL: "IL SEGRETO DELL'AVE MARIA", del 13 maggio 2018:
Originale
Sottotitoli in italiano
Sottotitoli in inglese
Sottotitoli in francese

PELLEGRINAGGI DI CONFRATERNITA SUI PASSI
DEL BEATO ALANO DELLA RUPE O.P.

PLAYLIST DEI VIAGGI:
ITALIANO
INGLESE
FRANCESE
SPAGNOLO

I VIAGGI DIVISI PER CITTA'

TOLOSA DI FRANCIA, dove sono avvenute le grandiose apparizioni della Madonna del Rosario a San Domenico di Guzman nel 1212:

Video in italiano

Video in italiano
Versione spagnola
Versione inglese
Versione francese

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VIDEO INTRODUTTIVO (1) E PLOUER SUR RANCE (2), dove Alano è nato:

Video 1 italiano sulla Vita del Beato Alano
Video 2 italiano su Plouer sur Rance, anno 2010
Video in italiano
Video intro in italiano
Versione 1 spagnola
Versione 1 spagnola
Versione 2 spagnola
Versione 1 inglese
Versione 1 inglese
Versione 2 inglese
Versione 1 inglese
Versione 1 francese
Versione 1 francese
Versione 2 francese

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DINAN, in Bretagna, dove il Beato Alano fece il Noviziato Domenicano:
Video in italiano
Video in italiano
Versione spagnola
Versione inglese

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PARIGI, dove il Beato Alano dimorò dal 1457 al 1461, insegnando all'Università Sorbona:

Video italiano del 2010
Video italiano del 2017
Video in italiano
Versione spagnola
Versione inglese

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LILLE, nelle Fiandre francesi, dove Alano dimorò dal 1461 al 1464:

Video in italiano
Video in italiano
Versione spagnola
Versione inglese

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DOUAI, nelle Fiandre francesi, dove, nel 1464, Alano ebbe le grandiose Visioni della Madonna del Rosario sia nell'antico Convento Domenicano a via dei Domenicani (oggi al posto c'è una casa), sia nella Chiesa di Notre Dame, dove, nel 1464, fondò la Sua Prima Confraternita del Rosario, approvata dall'Ordine nel 1470:

Video in italiano
Video in italiano
Versione spagnola
Versione inglese
Versione francese

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GAND, o GENT, dove Alano visse dal 1468 al 1470:

Video in italiano
Video in italiano
Pellegrinaggio a Gand, Douai, Bruges del 2018
Versione spagnola
Versione inglese
Versione francese

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ROSTOCK, dove Alano visse dal 1470 al 1475, facendo il dottorato sull'Ave Maria, e insegnando:

Video in italiano 2010
Video in italiano
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Versione francese

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TOURNAI, dove Alano venne nel 1475 per incontrare il Vescovo Ferrico di Cluny e a cui consegnò l'Apologia del Rosario:

Video in italiano
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Versione spagnola
Versione inglese
Versione francese

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ZWOLLE, in Olanda, dove Alano si apprestava a trascorrere le vacanze e vi morì dopo una breve malattia, all'età di 47 anni, e nella cui Chiesa, chiamata Broerenkerk, oggi sconsacrata e ridotta a libreria, il suo corpo ancora riposa sotto il pavimento dell'antica Chiesa:

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COLONIA, dove l'8 settembre 1475, mentre Alano moriva, veniva fondata la seconda Confraternita del Rosario nella Chiesa di Sant'Andrea.

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MARIEFRED in Svezia, dove fu stampato il primo testo a stampa del Libro del Rosario del Beato Alano, ad opera dei Certosini.

Video in italiano
Video italiano 2015
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TUTTE LE IMMAGINI E LE FOTO DEI VIAGGI SUI PASSI DEL BEATO ALANO

ALTRI VIDEO

INTRONIZZAZIONE DI UNA STATUA DEL BEATO ALANO DELLA RUPE nella Chiesa di Notre Dame, Douai, Francia (anno 2018)
I XV MISTERI DEL ROSARIO CANTATI IN GREGORIANO
IL MATRIMONIO CATTOLICO
MARIA SS. E' STATA A ROMA
PREGHIERA DI CONFRATERNITA ANNO 2011
PREGHIERA DI CONFRATERNITA ANNO 2014

NELLA HOME A DESTRA TROVI A PREZZI DI COSTO DIRETTAMENTE DAL PRODUTTORE, SENZA INTERMEDIAZIONE DEL SITO:
LA STATUA DEL BEATO ALANO ALTEZZA 55 cm.: rob.dimiceli@virgilio.it
LA STATUA DEL BEATO ALANO ALTEZZA 34 cm.: tomaroberto72@gmail.com
LE CORONE DA XV MISTERI: laura.spione@gmail.com
LE CORONE DA V MISTERI: laura.spione@gmail.com
CORONE DEL ROSARIO A FILO: rosarialabmerino78@gmail.com

 

APPENDICE 2:
LA CAPPELLA FUNERARIA DELLA FAMIGLIA PAOLA A SAMBIASE (CZ)

 

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